La cannella fa male al fegato? Ecco cosa può accadere, attenzione

La cannella è una spezia amata e largamente utilizzata per arricchire il sapore di molti piatti, dalle bevande ai dolci. Tuttavia, è bene sapere che, se consumata in grandi quantità o in modo continuo, potrebbe causare problemi al fegato. Questo effetto è dovuto in particolare alla presenza di una sostanza chiamata cumarina, che, in dosi elevate, può risultare tossica per questo organo. Scopriamo insieme come la cannella influisce sul fegato, quale tipo di cannella è più sicuro e quali sono le precauzioni da prendere.

1. Cumarina e cannella: cosa c’è da sapere

Esistono due principali tipi di cannella: la Cinnamomum cassia e la Cinnamomum verum, comunemente conosciute come cassia e cannella di Ceylon, rispettivamente. La cannella cassia, più economica e diffusa, contiene livelli significativamente più alti di cumarina rispetto alla cannella di Ceylon. La cumarina è una sostanza naturale che, se consumata in quantità elevate, può essere dannosa per il fegato.

Studi hanno dimostrato che la cumarina è un composto epatotossico, ovvero può danneggiare le cellule epatiche, soprattutto se consumata regolarmente in dosi elevate. Per questo motivo, chi consuma frequentemente cannella dovrebbe prestare particolare attenzione alla varietà e alla quantità utilizzata.

2. Effetti della cumarina sul fegato

La cumarina è nota per causare danni al fegato in modo graduale, soprattutto se assunta per lunghi periodi. A dosi elevate, può provocare epatotossicità, una condizione che può causare l’infiammazione delle cellule epatiche e, in casi estremi, portare a insufficienza epatica. I sintomi di un danno al fegato includono affaticamento, dolore addominale, urine scure e ittero (pelle e occhi giallastri).

L’effetto della cumarina è più marcato nelle persone che hanno già problemi epatici, come epatiti croniche o cirrosi. In questi casi, il fegato ha una capacità di filtrazione ridotta e la cumarina può peggiorare ulteriormente le condizioni di salute. Per questo motivo, chi ha problemi al fegato dovrebbe limitare al minimo l’uso della cannella, o preferire quella di Ceylon, che contiene meno cumarina.

3. Quanta cannella si può consumare in sicurezza?

L’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) ha stabilito un limite di assunzione giornaliera tollerabile per la cumarina, che è pari a circa 0,1 mg per kg di peso corporeo. Per una persona di 70 kg, questo corrisponde a circa 7 mg di cumarina al giorno. Tenendo conto che la cannella cassia contiene tra 5 e 12 mg di cumarina per grammo, è evidente come anche un piccolo cucchiaino possa superare facilmente il limite giornaliero consigliato.

La cannella di Ceylon, invece, contiene una quantità molto ridotta di cumarina (circa 0,0004% contro il 5% della cassia), rendendola una scelta più sicura per il consumo quotidiano. Per chi ama la cannella e desidera includerla nella propria alimentazione senza rischi, è consigliabile optare per la varietà di Ceylon.

4. Benefici della cannella: non solo rischi

Nonostante i potenziali rischi legati alla cumarina, la cannella è una spezia dalle numerose proprietà benefiche. È ricca di antiossidanti, che aiutano a combattere lo stress ossidativo nel corpo, e contiene composti con proprietà antinfiammatorie. Inoltre, la cannella è stata studiata per i suoi effetti sulla regolazione dei livelli di zucchero nel sangue e può risultare utile per le persone con pre-diabete o diabete di tipo 2.

Per beneficiare di questi effetti senza rischiare danni al fegato, è essenziale consumare la cannella con moderazione e preferire quella di Ceylon. Inoltre, si consiglia di alternare l’uso di questa spezia con altre erbe e spezie, così da non sovraccaricare l’organismo di cumarina.

5. Cannella e integratori: attenzione alle dosi

In commercio esistono anche integratori a base di cannella, spesso usati per migliorare la glicemia o per scopi digestivi. Tuttavia, questi integratori possono contenere concentrazioni elevate di cumarina, soprattutto se derivati dalla cassia. È importante quindi leggere attentamente le etichette e preferire prodotti certificati e di qualità, possibilmente basati sulla cannella di Ceylon.

Prima di assumere integratori di cannella, è sempre consigliabile consultare un medico o un nutrizionista, in particolare se si soffre di patologie epatiche o se si assumono altri farmaci. La cumarina può infatti interagire con alcuni medicinali, aumentando il rischio di effetti collaterali.

6. Chi dovrebbe evitare la cannella

Anche se la cannella può essere consumata in sicurezza da molte persone, alcune categorie dovrebbero fare particolare attenzione o evitarla del tutto:

  • Persone con malattie epatiche: chi soffre di epatite, cirrosi o altri disturbi epatici è più suscettibile agli effetti tossici della cumarina. In questi casi, è consigliabile evitare completamente la cannella cassia e limitare al minimo anche quella di Ceylon.
  • Donne in gravidanza e allattamento: non esistono studi sufficienti sugli effetti della cumarina durante la gravidanza e l’allattamento. È consigliabile quindi moderare il consumo di cannella e consultare il medico.
  • Chi assume farmaci anticoagulanti: la cumarina può avere un effetto anticoagulante, quindi l’assunzione eccessiva di cannella può interferire con farmaci come il warfarin, aumentando il rischio di emorragie.

7. Come integrare la cannella nella dieta in modo sicuro

Per chi non vuole rinunciare al gusto della cannella, ci sono alcuni modi per consumarla in modo sicuro:

  • Optare per la cannella di Ceylon: questa varietà è generalmente sicura per un consumo moderato, grazie al basso contenuto di cumarina.
  • Limitare le quantità: usare la cannella come spezia di accompagnamento e non esagerare con le dosi giornaliere.
  • Alternare con altre spezie: spezie come la noce moscata, la curcuma e lo zenzero possono essere usate in combinazione o in alternativa alla cannella, così da variare i sapori e limitare l’esposizione alla cumarina.

Conclusioni

La cannella è una spezia dalle proprietà benefiche, ma il suo contenuto di cumarina può rappresentare un rischio per la salute del fegato, soprattutto se consumata in grandi quantità e per periodi prolungati. Chi desidera beneficiare delle proprietà della cannella senza rischi dovrebbe preferire la varietà di Ceylon, limitare le quantità e consultare un medico se ha condizioni di salute preesistenti.

In definitiva, come per molte cose, la chiave sta nella moderazione.